Immagine della famiglia Peer, scattata nel periodo di Natale 1986, al primo piano della casa Peer a Bressanone. Da sinistra a destra: Anna Peer-Mader, Dr. med Ignaz Mader, l'avvocato Dr. Anton Winkler, Maria Peer-Winkler, Therese Mayr-Peer, il farmacista Ignaz Peer, l'avvocato Dr. Gottfried Marchesani, il farmacista Friedrich Peer, Therese Peer-Marchesani. Scattata da Anton Winkler.

Quale lingua veniva insegnata a scuola ai tempi di Ignaz Peer?

L'italiano come lingua d'insegnamento

Sotto l'Austria, ma anche nei primi anni di governo del Regno d'Italia, le lezioni erano tenute ovviamente nella madrelingua. A partire dal 1923 nella prima classe delle elementari tutte le lezioni si tennero in italiano e, negli anni a seguire, furono progressivamente italianizzate anche le classi successive. Gli alunni sudtirolesi incontravano naturalmente notevoli difficoltà, che potevano superare solo se incontravano bravi insegnanti. Molti scolari frequentarono in segreto le lezioni in tedesco tenute nelle vietatissime 'Scuole delle catacombe'. A quindici anni, Ignaz Peer, dopo aver frequentato la scuola elementare in lingua tedesca, si iscrisse al ginnasio statale in lingua italiana di piazza Duomo, dove i compagni di classe erano in massima parte sudtirolesi.

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Cos'è che riesce a stordire anche il più forte contadino pusterese?

Gas esilarante, etere e cloroformio

La scoperta dei primi farmaci narcotici ad inalazione va posta in rapporto con la ricerca sui gas. All'inizio dell'Ottocento il fisico francese Gay-Lussac studiò la relazione esistente tra pressione, temperatura ed espansione dei gas. Nel 1844 un dentista americano utilizzò per la prima volta il gas esilarante come anti-dolorifico nell'estrazione di un dente. L'etere era peraltro noto sin dall'epoca degli alchimisti, i suoi effetti narcotizzanti furono tuttavia utilizzati solo nell'Ottocento. Dopo alcuni esperimenti condotti con successo su alcuni cani, si tentò un'operazione alla gola sotto anestesia mediante etere. Quasi in contemporanea si introdusse l'utilizzo del cloroformio. Il famoso chimico Justus von Liebig era riuscito a produrlo sinteticamente. Il cloroformio era più facilmente dosabile rispetto all'etere e per questo si impose con più facilità. Già nella seconda metà del 19° secolo la ditta Merck di Darmstadt dette inizio alla produzione industriale dei farmaci narcotici. Compito delle farmacie era quello di garantire a medici ed ospedali una sufficiente scorta di tali sostanze chimiche in forme particolarmente pure e della migliore qualità.

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Quale pastiglia aiutò i brissinesi contro il mal di testa?

L'aspirina

Già nell'antichità la corteccia di salice era nota come rimedio contro i dolori reumatici. La ricerca chimico-botanico ottocentesca ne aveva scoperto la presenza del principio attivo della salicina. Il tentativo di produrne in modo sintetico aveva condotto inizialmente alla creazione del acido salicilico. Questa irritava però la mucosa gastrica e portava ad un ronzio auricolare. Solo il successivo sviluppo in acido acetilsalicilico, denominato brevemente ASS, si rivelò vincente. Nel 1900 la ditta Bayer mise in commercio la sostanza ASS col nome di 'Aspirina'. Il preparato ottenne molta popolarità con le epidemie influenzali degli anni successivi. A causa della loro forma piatta, le pastiglie di aspirina, vennero popolarmente definite 'tavolette bianche'. L'aspirina è ancor'oggi uno dei medicinali più noti e reperibili in tutto il mondo. Oltre al suo impiego canonico, il principio attivo fu utilizzato, in dosi controllate, anche per la fluidificazione del sangue, nel trattamento preventivo di trombosi, infarto cardiaco e colpo apoplettico.

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Le 'happy pills' rendono veramente felici?

Tranquillanti

I primi antidepressivi e tranquillanti furono messi sul mercato negli anni Sessanta e, sottovalutandone gli effetti, furono definiti 'happy pills' (le pillole della felicità). Non conoscendone a fondo gli effetti, in un primo tempo si prescrisse come tranquillante per i bambini anche il Valium. Oggi, invece, tutti i farmaci che modificano il comportamento, la sensibilità e la percezione sono severamente vincolati ad una ricetta medica. La crescita progressiva delle malattie mentali viene posta in relazione con il benessere e la ricchezza. In Alto Adige si registrano più suicidi che in ogni altra regione d'Italia.

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Quali diverse traversie vissero a cavallo tra 18° e 19° secolo la Farmacia Civica e Bressanone?

Bressanone in piena crisi, la Farmacia Civica dà una mano e prospera

Per la città di Bressanone il periodo a cavallo tra 18° e 19° secolo fu particolarmente duro: il transito di eserciti, le malattie, la fame e la fine del principato vescovile fecero precipitare una grande parte della popolazione cittadina in uno stato di povertà ed indigenza. Tra il 1800 ed il 1830 la città visse uno dei momenti di maggior crisi della sua storia: da importante residenza vescovile era divenuta cittadina di provincia in crisi economica. Al farmacista civico la drammatica situazione pose senz'altro alcune preoccupazioni, essendo messa in pericolo la sua stessa famiglia. Guerra e malattie ebbero però nel complesso una ricaduta positiva sugli affari. Dal 1825, grazie all'ingresso nell'impresa familiare del figlio Anton, Johann Peter Paul Peer poté trovare anche il tempo per impegnarsi come responsabile dei lavori pubblici e della cura dei poveri della città.

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Per quale motivo circa 3500 cittadini brissinesi lasciarono la città dopo il 1939?

Le Opzioni del 1939

Anche ai maggiorenni di Bressanone si impose la scelta se mantenere la cittadinanza italiana e continuare a vivere in città oppure optare per la cittadinanza germanica e trasferirsi in uno dei territori del Terzo Reich hitleriano. Quasi l'85% scelse la seconda ipotesi propagandata in particolare dai nazionalsocialisti; circa 3500 brissinesi emigrarono effettivamente. Fu questo il maggior salasso che Bressanone visse nella sua storia più recente. Accanto ai molti lavoratori e dipendenti che si auguravano di poter trovare un futuro migliore nel Reich, lasciarono la città anche alcuni cittadini benestanti. Nell'autunno del 1939 scoppiò un violento conflitto, di cui per lungo tempo s'avvertirono gli strascichi, fra gli optanti e i cosiddetti Dableiber, coloro cioè che avevano deciso di non lasciare comunque l'Alto Adige.

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Quale pastiglia aiutò i brissinesi contro il mal di testa?

L'aspirina

Già nell'antichità la corteccia di salice era nota come rimedio contro i dolori reumatici. La ricerca chimico-botanico ottocentesca ne aveva scoperto la presenza del principio attivo della salicina. Il tentativo di produrne in modo sintetico aveva condotto inizialmente alla creazione del acido salicilico. Questa irritava però la mucosa gastrica e portava ad un ronzio auricolare. Solo il successivo sviluppo in acido acetilsalicilico, denominato brevemente ASS, si rivelò vincente. Nel 1900 la ditta Bayer mise in commercio la sostanza ASS col nome di 'Aspirina'. Il preparato ottenne molta popolarità con le epidemie influenzali degli anni successivi. A causa della loro forma piatta, le pastiglie di aspirina, vennero popolarmente definite 'tavolette bianche'. L'aspirina è ancor'oggi uno dei medicinali più noti e reperibili in tutto il mondo. Oltre al suo impiego canonico, il principio attivo fu utilizzato, in dosi controllate, anche per la fluidificazione del sangue, nel trattamento preventivo di trombosi, infarto cardiaco e colpo apoplettico.

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Quale fu il progetto che Anton Peer non riuscì a vedere realizzato?

L'apertura della ferrovia del Brennero

L'apertura della ferrovia del Brennero, nel 1867, unì finalmente la città di Bressanone con la rete ferroviaria centroeuropea. Anton Peer non poté vivere questo avvenimento, essendo scomparso nell'autunno del 1866. Poté comunque seguire verso il 1865 i cantieri sorti al margine occidentale della città, caratterizzati da imponenti movimenti di terreno e da un impiego massiccio di forza lavoro. La connessione meridionale sino a Bolzano e quella settentrionale sino ad Innsbruck erano state terminate già nel 1858/59. L'apertura della linea ferroviaria divenne un avvenimento fondamentale per l'intera regione: il trasporto delle merci e delle persone assunse dimensioni inusitate. Ben presto fiorì appieno anche il turismo.

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Che cosa fornì ai brissinesi una prospettiva completamente nuova?

La funivia della Plose

Nel febbraio del 1964 per molti brissinesi si compì un sogno tanto a lungo agognato: entrò in esercizio per la prima volta la funivia della Plose tra Bressanone-Millan e la stazione a monte, sita poco sotto i circa 2500 metri di altitudine della Plose. Già nel 1910, infatti, il sindaco Guggenberg aveva sviluppato progetti concreti per la costruzione di una funivia sulla Plose, che rimasero tuttavia irrealizzati. Grazie alla funivia, la Plose divenne una zona sciistica appetibile, certamente in ombra rispetto alla Val Gardena o a Plan de Corones, ma certamente affascinante da un punto di vista paesaggistico.

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Che cosa eliminò il sapore amaro delle pastiglie?

Confetti

A partire dalla fine del 19° secolo fu possibile pressare la polvere fino ad ottenere delle pasticche. Ciò aumentò la capacità di conservazione e permise la produzione in grandi quantità. Si tentò di coprire il sapore spesso amaro o comunque spiacevole dei componenti delle medicine con involucri e rivestimenti. Tali confetti furono prodotti per la prima volta in Francia, similmente ai pasticceri che così producevano i dolciumi. L'industria farmaceutica ai primordi inventò dei paioli rotanti entro i quali le pastiglie venivano ricoperte con soluzioni zuccherine. Alla fine esse venivano poste su setacci per l'essiccazione, ripetendo il procedimento di spruzzatura ed asciugatura sino a che le compresse non fossero ricoperte da circa cinque strati. Essendo la soluzione a spruzzo facilmente colorabile, le farmacie assunsero un aspetto sempre più vivace.

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Perché nel 1833 era difficile reperire tè alle erbe in tutto il Tirolo?

Il colera

Nel 1831 il 'colera orientale' raggiunse anche il Tirolo. Il terribile decorso e la frequenza mortale dell'epidemia seminarono il terrore tra la popolazione. Le cause del colera erano allora ancora sconosciute. I medici provarono a guarire i propri pazienti facendo tenere i loro corpi al caldo, prescrivendo vapori d'aceto e tè alle erbe. La richiesta di tè anti-colera alla melissa, alla camomilla e alla menta verde divenne talmente imponente che fu ben presto impossibile riuscire a reperirne nell'intero Tirolo. La Farmacia Civica aveva però trovato un fornitore di fiducia a Monaco di Baviera e poté quindi rispondere 'con regolarità' alle richieste della popolazione brissinese. Il farmacista è ancor oggi obbligato per legge a fare tutto il possibile per rifornire la popolazione delle medicine di cui necessita. Se taluni farmaci diventano merce rara, egli deve procurarsi dei sostituti adeguati.

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Quale avvenimento entusiasmò il farmacista cittadino all'inizio del 1848?

La rivoluzione europea del 1848

La rivoluzione europea del 1848 venne inizialmente salutata con entusiasmo anche a Bressanone. Dopo decenni di rigido controllo da parte delle autorità, numerosi cittadini ambivano ad una più forte partecipazione alla vita politica. Reclamavano la libertà di stampa ed una costituzione. Anche la famiglia Peer era dalla parte di coloro che, all'inizio del 1848, auspicavano grandi mutamenti: accanto alle metropoli di Parigi, Berlino e Vienna, anche le piccole città di provincia accolsero con entusiasmo le novità politiche. I Peer, come altri brissinesi, guardavano con interesse al progresso politico e scientifico. Tuttavia, quando nell'estate 1848 la rivoluzione assunse tratti più radicali, essi rifiutarono il cambiamento.

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Cosa portarono i ruggenti anni Sessanta?

La pillola anticoncezionale

Fino all'introduzione della pillola anticoncezionale all'inizio degli anni Sessanta sessualità e procreazione erano strettamente connesse. Studiando gli ormoni sessuali, il chimico tedesco Adolf Butenandt pose le basi scientifiche per una possibile influenza ormonale sul ciclo mestruale. Per la prima volta, in tutta sicurezza e per un lungo periodo, si potevano evitare gravidanze indesiderate. La pillola consentiva ora una precisa progettualità familiare e introduceva la donna alla parità dei diritti in famiglia e nel lavoro. In Alto Adige la brusca inversione di tendenza della natalità dovuta all'introduzione della pillola si sviluppò con un certo ritardo. Il numero delle nascite è diminuita dai 10.000 bambini del 1965 ai 5000 del 2000.
Come ogni medicinale efficace anche la pillola ha i propri effetti collaterali indesiderati quali la nausea ed il mal di testa. Unita al fumo, alla pressione alta e al sovrappeso può condurre alla formazione di emboli. Per questo l'assunzione di ormoni quale metodo anticoncezionale necessita di una riflessione matura e di un controllo medico.

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Cosa rendeva tanto pericolosa la vita a Bressanone ai tempi di Anton Peer?

Grandi incendi ed alluvioni

Per quanto attorno al 1830 la povertà e la miseria della popolazione brissinese trovasse posa, continuavano ad incombere alcune temute fonti di pericolo. La città fu ripetutamente vittima di grandi incendi, ad esempio nel 1839/40, quando furono incenerite diverse abitazioni sul lato occidentale di via Mercato Vecchio, fra le quali anche il convento e la chiesa delle Dame Inglesi, così come la casa di famiglia di Katharina Röder, la moglie di Anton Peer. Non vennero risparmiate neppure le inondazioni. Nel 1839 l'Isarco allagò il centro storico e le sue acque entrarono nella officina della Farmacia Civica. Le case di via Ponte Aquila hanno i pavimenti in leggera pendenza in direzione nord-sud: in caso d'inondazioni l'acqua poteva infatti scorrere via più facilmente. Nella farmacia ci si limitò quindi ad estrarre i cassetti posti più in basso.

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Da dove deriva effettivamente l'omeopatia?

L'omeopatia

L'omeopatia sorse in contrapposizione alla medicina scolastica, che sino al 18° secolo curava le principali malattie con il salasso, il vomito e la purga. Il medico Samuel Hahnemann osservò su se stesso che i farmaci avevano effetti opposti a seconda del dosaggio. Da queste esperienze personali sviluppò una propria ipotesi di terapia e la chiamò 'omeopatia'. Al contrario della medicina scolastica vige qui il principio del 'simile che viene curato dal simile'. Chi ha dunque la febbre, riceve un farmaco che crea la febbre: in quantità peraltro così limitate, che esso stimola il corpo a curarsi da sé. Ancor'oggi le farmacie non sono obbligate a tenere queste sostanze. Per questo una volta i cittadini facoltosi utilizzavano una propria farmacia omeopatica tascabile, nella quale era sempre contenuta una scorta base.

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Cosa non può mancare oggi in una farmacia portatile?

Il preservativo per tutelarsi dall'AIDS

L'AIDS si è diffuso negli ultimi anni con sorprendente velocità. In tutto il mondo vi sono più di trenta milioni di sieropositivi. In Alto Adige sono stati registrati sino al 2001 un totale di 208 casi. Nonostante l'impegno della ricerca, non è stato sino ad ora possibile individuare né un vaccino né una terapia efficace. I medicinali più recenti sono perlomeno in grado di migliorare la qualità della vita e la stessa durata della vita dei malati di AIDS. Uomo o donna, giovane o anziano, appartenente a qualsiasi strato sociale: la malattia può colpire chiunque se non vengono rispettate determinate precauzioni. Il preservativo rimane ancora il sistema più sicuro per evitare l'infezione.
Quando nel 1987 venne sistemato il primo distributore automatico di preservativi dinanzi alla Farmacia Civica ciò fu causa di animate discussioni. Si ebbe un vivace scambio di idee: incontrò l'approvazione da parte dei medici, ma venne condannato dalla Chiesa come tentazione corruttrice per la gioventù. Nel corso del tempo prevalse tuttavia l'umorismo ed esso trovò per anni accoglienza sulle pagine del Giornale del Carnevale brissinese o presso lo Stadtlerlachn.

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Quali diverse traversie vissero a cavallo tra 18° e 19° secolo la Farmacia Civica e Bressanone?

Bressanone in piena crisi, la Farmacia Civica dà una mano e prospera

Per la città di Bressanone il periodo a cavallo tra 18° e 19° secolo fu particolarmente duro: il transito di eserciti, le malattie, la fame e la fine del principato vescovile fecero precipitare una grande parte della popolazione cittadina in uno stato di povertà ed indigenza. Tra il 1800 ed il 1830 la città visse uno dei momenti di maggior crisi della sua storia: da importante residenza vescovile era divenuta cittadina di provincia in crisi economica. Al farmacista civico la drammatica situazione pose senz'altro alcune preoccupazioni, essendo messa in pericolo la sua stessa famiglia. Guerra e malattie ebbero però nel complesso una ricaduta positiva sugli affari. Dal 1825, grazie all'ingresso nell'impresa familiare del figlio Anton, Johann Peter Paul Peer poté trovare anche il tempo per impegnarsi come responsabile dei lavori pubblici e della cura dei poveri della città.

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Quali medicinali dovrebbero vincere ogni sorta di infezione?

Salvarsan (arsenico curativo) e penicillina

Per secoli la sifilide rappresentò una vera e propria piaga sociale. Poco dopo il 1900 fu identificato l'agente patogeno e le ricerche farmaceutiche sistematiche di Paul Ehrlich furono infine coronate da successo. Con la scoperta di Salvarsan, un composto d'arsenico organico, venne individuato un preparato capace di colpire chimicamente l'agente patogeno della malattia. Il periodo fra le due Guerre mondiali, con l'introduzione dei sulfamidici, venne caratterizzato da ulteriori successi contro le malattie batteriche e, a partire dal 1942, fu messa in commercio negli Stati Uniti la penicillina scoperta da Alexander Fleming. Individuato grazie ad un caso fortunato, questo primo antibiotico ha salvato fino ad oggi la vita a milioni di persone. Polmonite, meningite e malattie veneree divennero malattie curabili, le temute infiammazioni postoperatorie furono scongiurate. Oggi esiste una vasta gamma di antibiotici. Tuttavia, in seguito ad un uso troppo frequente ed una posologia errata, si sviluppano i cosiddetti germi patogeni, particolarmente resistenti.

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Perché Friedrich Peer sviluppò in proprio le sue lastre fotografiche?

Un fotografo appassionato

Friedrich Peer era un fotografo appassionato che, durante le gite domenicali, immortalava gli splendidi scorci del paesaggio altoatesino e che a casa continuava a far mettere in posa i membri della propria famiglia, così come ci dimostra l'immagine qui accanto. In una stanza attigua alla farmacia egli aveva allestito uno studio fotografico per sé e per il fotografo Rudolf Largajolli. In questo periodo presso la Farmacia Civica fotografi professionisti e dilettanti potevano rifornirsi di materiale fotografico.

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Che cosa si rinnovò nel maggio del 1952 a Bressanone?

Il vescovo Gargitter...

Nel maggio del 1952 i brissinesi vissero un episodio doppiamente gioioso: il 18 maggio fu infatti nominato al soglio vescovile della diocesi di Bressanone e Sabiona l'appena trentacinquenne Josef Gargitter. Egli rappresentava una speranza per la città di Bressanone che, dopo i difficili anni del conflitto e del periodo post-bellico, trovava nella sua persona nuovo ottimismo. Dodici anni più tardi, nell'agosto del 1964, veniva creata la diocesi di Bolzano-Bressanone, che ricalcava esattamente il territorio dell'Alto Adige. Questo fatto fu però comunque doloroso per la città, poiché nel 1972 il vescovo lasciò Bressanone per trasferirsi a Bolzano.


... e le prime libere elezioni comunali dal 1922
Sempre nel maggio del 1952 Bressanone, con il resto dell'Alto Adige, ebbe le sue prime libere elezioni comunali a suffragio universale dal 1922, stavolta anche con il voto femminile. Alla carica di sindaco venne eletto il Dr. Valerius Dejaco, che rimase in carica per ben sedici anni.

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Perché a Friedrich Peer i 'segni del tempo' apparvero inizialmente così favorevoli?

Bressanone fiorente città di cura

Nel decennio precedente il 1914 Bressanone si trasformò da piccola cittadina in fiorente città di cura. Ciò fu la positiva conseguenza di un buon sviluppo economico a livello europeo. Contemporaneamente, però, tale congiuntura favorevole si doveva alla lungimiranza ed all'impegno del sindaco Otto von Guggenberg. Durante la sua 'era' Bressanone divenne una città 'moderna', provvista di fognature, luce elettrica, traffico automobilistico, importanti edifici pubblici e grandi speranze per il futuro. La Prima guerra mondiale impose un brusco arresto all'ascesa e, fra il 1915 e il 1918, furono molti i concittadini che soffrirono la miseria, la fame e le privazioni del secolo precedente.

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Come mutò Bressanone negli anni Settanta?

Bressanone una città industriale?

Nel 1969 venne ufficializzato il progetto di aprire a Bressanone una filiale della fabbrica di pneumatici 'Continental' di Hannover. L'offerta sembrò inizialmente alettante: rispetto ad una lenta crescita industriale della città la prospettiva di una grossa industria con più di mille posti di lavoro pareva certamente interessante. Insorsero tuttavia ben presto dei ripensamenti: molti brissinesi temevano una forte immigrazione e le conseguente alterazione dello status quo, vi furono anche timori di carattere ecologico in merito all'emissione di sostanze inquinanti. Il progetto fu animatamente dibattuto e contestato sino al 1971, finché la Continental stessa ritirò l'offerta. Nella Zona industriale, allora individuata a sud della città, aprirono invece delle ditte di media grandezza, con posti di lavoro per la maggior parte al sicuro da crisi.

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Quando vide Ignaz Peer le 'immagini in movimento'?

Il cinematografo a Bressanone

Nel 1896 un cinematografo itinerante mostrò a Bressanone per la prima volta un breve filmato. Dopo dieci anni Emil Kubicek aprì una sala cinematografica nella città vescovile. La nuova offerta culturale fu inizialmente salutata con favore anche negli ambienti ecclesiastici, successivamente venne però rifiutata come 'riprovevole' poiché erano state mostrate alcune sequenze con allusioni erotiche.

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Che tipo di apprendista avrebbe desiderato Johann Peter Paul?

Friedrich Wilhelm Sertürner scoprì la morfina

Nel 1805 l'apprendista farmacista germanico Friedrich Wilhelm Sertürner, di 21 anni, fece una scoperta sensazionale: lavorando con l'oppio riuscì ad isolare una sostanza cristallina, che egli definì 'principio di sonnolenza' e che chiamò morfina. La scoperta venne accolta inizialmente con scetticismo dall'ambiente medico. Sertürner non demorse, provò la sostanza sul suo cane e persino su se stesso. Fu però solo nel 1817 che le sue pubblicazioni incontrarono il riconoscimento della comunità scientifica. In breve tempo fu scoperta una grande varietà di sostanze contenute nelle piante, che si potevano isolare tutte allo stesso modo: codeina, narcotina, caffeina, chinino, stricnina e così via. I principi attivi contenuti nell'oppio si rivelarono potenti sonniferi ed antidolorifici, avevano però l'indesiderato effetto collaterale di creare dipendenza. Sino ad oggi non si è riusciti a individuare antidolorifici altamente efficaci ed al contempo privi di effetti di dipendenza.

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Perché il farmacista civico possedeva burro anche durante la guerra?

Soda come merce di scambio

Nella Seconda guerra mondiale la situazione alimentare sul fronte interno era notevolmente migliore rispetto al primo conflitto mondiale. Ciononostante fiorì il baratto. Mentre tra il 1914 e il 1918, Friedrich Peer aveva potuto scambiare con i contadini i prodotti alimentari con la saccarina, Ignaz Peer poté mettere a disposizione la soda, assai ricercata per produrre il sapone. Verso la fine del conflitto si poteva scambiare un chilo di soda con un chilo di burro.

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Chi introdusse in val d'Isarco le bibite gasate al lampone?

La produzione dell'acqua di soda da parte di Ignaz Peer

Per invertire la contrazione degli affari della sua farmacia, nel 1870 Ignaz Peer costruì nel suo giardino un impianto per la produzione dell'acqua di soda. Il nuovo prodotto incontrò il favore del pubblico e ben presto in numerosi locali della val d'Isarco si poteva bere la Bibita gasata Peer al gusto di lampone o di limone.

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